I tessuti africani più amati nel mondo

Kente, Baule, Kuba e molti altri: nel negozio etnico di CLOY trovi i migliori tessuti africani! Scopriamo insieme le loro peculiarità.

Abbiamo già avuto modo di raccontare sia il lusso fantasioso e sgargiante delle stoffe Wax, che la raffinata eleganza dello Shweshwe, rigorosamente di Da Gama Textile, due dei tessuti che più rappresentano i colori e lo stile dell’Africa tradizionale.

Accanto ad essi ce ne sono però altri di gran pregio, molto apprezzati sia dal pubblico che nel settore dell’alta moda. Parliamo ad esempio del Kente, una stoffa originaria del Ghana; del Baule, dalla Costa D’Avorio; del Kuba, proveniente dal Congo. E poi ancora non dimentichiamo l’Aso-Oke (Nigeria), il Faso Danfani (Burkina Faso) e infine il Ndop (Camerun).


Ce n’è per tutti i gusti, insomma, e potrai trovare tutta la vivacità dei tessuti africani più amati nel mondo da CLOY, negozio etnico Milano. 

Ora però apriamo il vaso di Pandora, e andiamo a svelare uno ad uno tutti i segreti che questi prodotti si portano dietro dal cuore dell’Africa.


Kente, il tessuto dei Re entrato anche nell’alta moda

I colori accesi, le articolate geometrie e la penetrante energia delle tonalità. Ecco alcune delle caratteristiche che contraddistinguono il Kente, probabilmente la più celebre delle stoffe tradizionali dell’Africa Occidentale.

Tessuto etnico Kente

Tipico del popolo Ashanti e diffuso in tutto il Ghana, questo tessuto era storicamente considerato sacro ed era in effetti indossato solo dai Re. Per questo motivo, mentre agli albori veniva realizzato solo in cotone, in seguito vennero aggiunti dei fili di seta così da renderlo più elegante e raffinato.

Il Kente è uno dei tessuti africani più pittoreschi per quanto riguarda l’uso dei colori. Non si tratta di una semplice scelta artistica degli artigiani che lo producono, bensì della volontà di conferire ad essi anche una funzione simbolica: il colore blu, ad esempio, rappresenta amore, pace e armonia; il giallo sta per ricchezza, benessere e bellezza; il rosso, a seconda del tono, è invece associato all’ambito politico e spirituale, oppure può raccontare di sacrifici e morte.

Inoltre le stoffe Kente hanno il pregio di essere tra le più varie in assoluto in termini di complessità. Questo perché i tessitori sono soliti lasciare su ogni modello il proprio nome oppure un messaggio personalizzato.

Quando il Kente ha smesso di essere usato solo dai sovrani Ashanti ed è divenuto di uso comune presso tutta la popolazione, la gente ha iniziato a scegliere questi tessuti non solo per la colorazione, le geometrie e la loro bellezza in generale, ma anche semplicemente per il nome o il messaggio che trovava su di essi.

La storia e le tradizioni legate a questo tipo di stoffa, oltre naturalmente alle sue caratteristiche estetiche, hanno fatto sì che negli ultimi anni anche l’alta moda si accorgesse del Kente. Ed è logico, in effetti, se pensiamo a quanto questo genere di prodotto sia ammantato di un’aura di sacralità e autorevolezza.

Sono stati infatti i brand più lussuosi dell’industria del fashion, come ad esempio Louis Vuitton, a portare questo tessuto in passerella: dalla tradizione ghanese a Parigi, e la notorietà del Kente non può che continuare a crescere. 


Baule e Kuba: i tessuti africani più amati per eleganza e simbolismo

Al contrario del Kente, il Baule, che proviene dalla Costa d’Avorio, è una stoffa caratterizzata da colori decisamente meno accesi e vibranti. Le tinte in effetti sono spesso tendenti al blu scuro, ma anche nelle versioni sul beige o l’azzurro la tonalità non è così sgargiante come quella di altri tessuti dell’Africa Occidentale.

Stoffa africana Baule

Questa colorazione più sfumata è una scelta precisa per mettere in maggiore risalto gli elementi geometrici e le decorazioni che sul Baule non mancano mai. 

Ed è proprio tale aspetto che conferisce a questa stoffa un’eleganza e una raffinatezza davvero unici. Al punto che possiamo trovare degli splendidi tappeti in Baule perfetti, ad esempio, per arredare il nostro salotto in stile etnico senza perdere nulla in termini di finezza e delicatezza dell’ambiente.

Il Kuba, invece, proviene dalla Repubblica Democratica del Congo, e rappresenta una sorta di corrente simbolista all’interno dello spettro dei tessuti africani più amati.

Tessuto africano Kuba

Anche in questo caso, infatti, ci troviamo di fronte a una stoffa che punta più sulla componente geometrica rispetto al solo uso del colore. Ma il punto che caratterizza e rende unico il Kuba riguarda le raffigurazioni che troviamo su di esso: si tratta generalmente di una sequenza di simboli che raccontano una storia.

Ad esempio, quando si intrecciano il simbolo Woot, che rappresenta il padre degli uomini, con il simbolo Imbol, che fa da mediatore tra divinità e uomo, si crea il racconto dell’unione tra il mondo spirituale e quello terreno.

Dal punto di vista tecnico, il Kuba è ottenuto essiccando e intrecciando la fibra ottenuta dalle foglie della Raphia Vinifera. Tradizionalmente sono gli uomini che si occupano dell’intreccio, mentre alle donne spetta il ricamo del tessuto. 

Una volta pronta, la stoffa viene usata per realizzare abiti o decorazioni, e sono proprio le sue caratteristiche, come la colorazione, la lunghezza e più in generale la qualità del modello, a descrivere lo status di colui o colei che la indossa.

Aso-Oke, Faso Danfani e Ndop: tutti i colori dell’Africa Occidentale

Se Kente, Baule e Kuba entrano di default nell’elenco dei tessuti africani più amati, sarebbe un errore non citare almeno brevemente altre tre tipologie tradizionali molto apprezzate e di qualità: l’Aso-Oke dalla Nigeria, il Faso Danfani dal Burkina Faso e il Ndop dal Camerun.

Stoffa etnica Aso Oke

L’Aso-Oke è una stoffa di alta qualità che viene sfruttata per creare sia gli agbada e gli iro, rispettivamente gli abiti tipici nigeriani maschili e femminili, sia i fila e le gele, cioè cappelli e cappellini indossati, anche in questo caso, da uomini e donne.
Nell’Aso-Oke rivestono fondamentale importanza i colori, sempre intensi e a volte addirittura esuberanti.

Tessuto africano Ndop

Il Faso Danfani è invece un elemento di spicco nella produzione del Burkina Faso: è un tessuto fatto a mano in cotone, dalle fantasie a righe colorate. Anche grazie a questo genere di prodotto artigianale, negli ultimi anni il Made in Burkina sta diventando un vero e proprio marchio di qualità nella regione dell’Africa Occidentale.

Infine, non dimentichiamo di parlare del Ndop: viene realizzato con strisce di cotone cucite su pezzi di stoffa più grande, e all’interno del prodotto risultante le donne del popolo Bamiléké inseriscono altre strisce più piccole di fibra vegetale (di Rafia, la stessa usata per intrecciare il Kuba). 

Dopodiché si dà il via a diversi cicli di tintura e asciugatura, prima di togliere i fili di Rafia e di scoprire, come risultato finale, che la stoffa Ndop si è arricchita di geometrie bellissimi, eleganti e complesse, un altro esempio dei prodotti artigianali più iconici e apprezzati provenienti dall’Africa Occidentale.

Se ami i tessuti africani, dunque, le possibilità di scelta sono moltissime, come abbiamo appena visto.

Vieni a scoprire questi e altri articoli nel negozio etnico di CLOY, dove puoi trovare tutti i prodotti della tradizione africana.

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